Gonadotropina, l’ormone della gravidanza Cosa c’è da sapere
Gonadotropina, l’ormone della gravidanza Cosa c’è da sapere
Anche la fase ovulatoria è stimolata dall’ormone luteinizzante e consiste nella liberazione dal follicolo della cellula uovo, che a questo punto può essere fecondata. Il corpo luteo che rimane, invece, produrrà un altro ormone fondamentale per l’impianto dell’uovo e il sostegno della gravidanza, ovvero il progesterone. Tra le gonadotropine più note ci sono l’ormone follicolo stimolante (Fsh) e Lh (ormone luteinizzante). Questi ormoni sono attivi sia nelle ovaie sia nei testicoli e vengono prodotti dall’ipofisi anteriore (adenoipofisi), la cui attività, a sua volta, è controllata dall’ipotalamo. Fsh e Lh, dopo essere stati secreti, vengono rilasciati nel sangue affinché si dirigano verso le cellule bersaglio per attivare diversi processi metabolici a seconda dell’organo coinvolto.
Quali sono gli effetti collaterali delle gonadotropine?
- La sua presenza nel circolo sanguigno della gestante è visibile dopo una settimana dall’ovulazione che avrà dato origine così al concepimento.
- La gonadotropina corionica umana (hCG) è una glicoproteina costituita da una subunità alfa e da una subunità una beta.
- In corrispondenza di livelli beta superiori alle diecimila milliunità per millilitro dovrebbe essere riscontrabile l’embrione e il battito cardiaco attraverso l’esame ecografico.
- Nel caso in cui si sospetti fortemente una gravidanza, è opportuno ripetere il test dopo alcuni giorni.
Per questo, i risultati del beta-hCG dubbi o non coerenti devono essere sempre confermati da altri metodi diagnostici. Anche nell’uomo viene utilizzata la gonadotropina come trattamento per la produzione ridotta degli spermatozoi, in correlazione ai bassi livelli di gonadotropina circolanti nel sangue in maniera naturale. Questo perché riesce a mantenere attivo il corpo luteo, che si forma a seguito dell’ovulazione. Quest’ultimo infatti si genera proprio dal follicolo che ha liberato l’uovo che poi verrà fecondato.
Perché si misura la Beta hCG in gravidanza?
La beta hCG è prodotta subito dopo l’impianto nell’endometrio dalle cellule del trofoblasto, cioè il tessuto che poi diventerà la placenta. Di solito per determinare l’avvio di una gravidanza è sufficiente quello “fai-da-te” che si acquista in farmacia. È consigliabile usare la prima urina del mattino perché è la più concentrata ed è quindi più probabile rilevare la presenza della beta-hCG.
LH alto, basso e valori normali
Anche in questo caso la cura con gonadotropine ha un ruolo fondamentale in quanto stimola la produzione di testosterone e quindi favorisce lo sviluppo del testicolo e la produzione di spermatozoi durante il passaggio all’adolescenza. Una cura a base di gonadotropine esogene in questi casi ha la finalità di correggere l’insufficienza della funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi stimolando il testicolo in maniera “fisiologica”, perché basata su farmaci che mimano gli ormoni naturali. In alcuni casi infatti l’organismo rilascia nel sangue Beta hCG in associazione a tumori benigni e maligni, specialmente tumori all’ovaio https://kmeckistroji.si/hgh-frag-176-191-prima-e-dopo-l-uso-i-risultati/ o al testicolo. Nelle donne con gravidanze normali, i livelli di hCG possono ampiamente variare.Come regola, nel primo trimestre di gravidanza le concentrazioni sieriche e urinarie di hCG aumentano in modo esponenziale raddoppiando circa ogni 24 ore durante le prime 8 settimane. Ha un’affidabilità minore del test del sangue e può rilevare livelli hCG nelle urine superiori 25 m UI / ml e quindi necessita che siano passati almeno circa 15 giorni dalla fecondazione. Come regola generale è comunque consigliabile attendere uno o due giorni dal ritardo delle mestruazioni per far aumentare il livello di hCG nelle urine.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato un Position Paper sull’utilizzo delle gonadotropine nell’approccio farmacologico all’infertilità di coppia (vedi link infondo all’articolo per scaricare il documento completo). Più precisamente, l’hCG è un eterodimero, cioè una molecola formata dall’unione di due subunità – alfa (α) e beta (β) – di natura chimica differente. Dal punto di vita strutturale, si tratta di un eterodimero, cioè una molecola formata dall’unione di due subunità – alfa (α) e beta (β) – di natura chimica differente.
Gli ormoni che formano questo gruppo sono l’ormone follicolo-stimolante (FSH), l’ormone luteinizzante (LH) e la gonadotropina corionica umana (hCG). La beta hcg è una frazione della gonadotropina corionica umana, l’ormone prodotto dalla placenta per garantire un ambiente idoneo allo sviluppo embrionale in gravidanza. Il test per rilevarla nelle urine o nel sangue serve a confermare o escludere l’avvenuto concepimento. La quantità di questa proteina, infatti, in una donna incinta, raddoppia ogni due giorni circa fino a stabilizzarsi verso la fine del primo trimestre di gravidanza. Lh stimola, invece, la produzione del testosterone che, successivamente, le cellule della granulosa convertiranno in estrogeni.